Un volto che non ci appartiene, il Deepfake
- Amy Ferri
- 28 feb 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Come l’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo del cinema, è un’opportunità o una scelta pericolosa?
La nostra vita e le nostre abitudini sono in continua evoluzione. Strumenti come le AIs (Intelligenze Artificiali) semplificano le nostre giornate e, al tempo stesso, ci sostituiscono nelle attività quotidiane. Non sempre, però, le intelligenze artificiali sono sicure al 100%: mai sentito parlare del “Deepfake”?
Il Garante per la Protezione dei Dati Personali definisce tale attività come “foto, video e audio creati grazie a software di intelligenza artificiale che, partendo da contenuti reali (immagini e audio), riescono a modificare o ricreare, in modo estremamente realistico, le caratteristiche e i movimenti di un volto o di un corpo e a imitare fedelmente una determinata voce.” A tal proposito, “il GPDP ha messo a punto una scheda informativa per sensibilizzare gli utenti sui rischi connessi agli usi malevoli di questa nuova tecnologia, sempre più frequenti, anche a causa della diffusione di app e software che rendono possibile realizzare deepfake, anche molto ben elaborati e sofisticati.”
Questa tecnologia è stata spesso la causa di falsi video pornografici (vip e revenge porn), della creazione di fake news e truffe, del compimento di atti di cyberbullismo o altri crimini informatici. Le preoccupazioni sui deepfake hanno portato le note piattaforme social ad una proliferazione di contromisure: molti paesi stanno cercando di impedire l’uso illegale relativo alla produzione degli stessi contenuti ed alcune piattaforme (tra cui Facebook e Twitter) hanno bandito i deepfake dalle loro reti.
Oltre all’uso malevolo di questa incredibile tecnologia, il Deepfake inizia a farsi sentire anche all’interno del mondo del cinema - nonostante avesse già preso piede negli ultimi anni nei video fan made virali su YouTube; come ad esempio in questa riproduzione di un finale alternativo per il film “Spider Man: No Way Home”: https://www.youtube.com/watch?v=cMxg66VPc3M - portando registi, attori, doppiatori, ecc. ad un complesso dibattito sulla necessità o meno di questo strumento. Ad oggi, la domanda che il mondo dell’audiovisivo si pone è “Questo strumento è lecito e in grado di aiutare l’essere umano? Oppure siamo giunti davanti all’inaspettato cinema artificiale?”
Cosa potrebbe cambiare con il Deepfake nel cinema? In realtà, sono molti i cambiamenti che questo strumento porta sulle produzioni cinematografiche, partendo dalla sostituzione visiva di volti alla sostituzione del doppiaggio. Abbiamo ottenuto il controllo sui nostri personaggi preferiti, facendogli fare e dire qualunque cosa; ma sono diverse le opinioni da parte di attori famosi.

Alcuni si sono scagliati drasticamente contro queste nuove tecnologie che potrebbero far abbassare i loro compensi e portare il mondo dell’industria del cinema a sviluppi impensabili – come l’utilizzo del volto di un attore deceduto per nuovi film inediti - ora ad essere messo in discussione è il mondo dei doppiatori. Riguardo quest'ultimo, GQ Italia afferma che “presto sarà possibile “riscrivere” le scene in italiano sincronizzando il labiale degli attori con quello dei doppiatori e godere di tutta la narrazione senza compromessi. È sufficiente dare in pasto all'algoritmo alcuni minuti di girato che ritraggono l'attore da doppiare perché questo sviluppi un modello del volto basandosi sulla posizione delle labbra, della testa e sul movimento degli occhi.”.
Contemporaneamente a questo rifiuto drastico da parte di alcuni attori e doppiatori, emerge il punto di vista di attori celebri come Bruce Willis, che recentemente - come dichiarato da BBC - ha firmato con DeepCake, azienda in grado di ricreare le sembianze di Bruce Willis attraverso un modello di deep learning. Bruce Willis ha venduto i diritti di utilizzo della sua figura digitale nella produzione di video commerciali, come nel caso di uno spot pubblicitario russo. Questo significa che vedremo il suo sosia digitale comparire in spot e forse anche film, anche se di fatto a recitare non sarà lui. Questa decisione compensa le difficoltà dell’attore, che soffre di afasia e che all'inizio del 2022 ha annunciato che per questo si sarebbe allontanato dalla recitazione.
A questo punto, dopo aver analizzato i diversi punti di vista, c’è da chiedersi: Come si evolverà questo diverbio tra cinema e tecnologia? Cos’è lecito e cosa no? Come cambierà l’assetto delle majors cinematografiche e di tutte le case di produzione?
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