Angolo della poesia
Tempesta
Ci sei rimasta male,
sei caduta e ti sei rialzata.
Ti faceva sentire al settimo cielo,
ma ti ha voltato le spalle.
Ti proteggeva,
ma da un momento all'altro ti sei trovata sotto terra.
Ti ha promesso di restare,
e tu ci hai creduto.
Non avresti bisogno di regali costosi,
ma di una semplice promessa.
Perché, anche se sembrerà strano,
le persone credono ancora nelle promesse.
Esistono ancora le persone che hanno un cuore
di cristallo al posto della scarpetta.
E lui non ti ha cercata per ridarti il cuore,
ma lo ha lasciato rompere in mille pezzi.
Ma vedrai,
riuscirai a rialzarti anche questa volta:
non hai bisogno della fatina,
perché sei tu che sei magica.
Julia Yasmine Casalese
Ricordo di averti già incontrata
“Ricordo di averti già incontrata
non in un mio sogno
non in un mio passato
ma in tutto ciò che è già stato.
Ricordo da quando le nostre anime primordiali si incontrarono e crearono un legame cosmico
mantenuto dal destino.
Ricordo di averti amata
fin dal crepuscolo dei tempi
fin da quando fummo concepiti per stare insieme.
Da quando le prime polveri galattiche iniziarono a muoversi e a dare origine a tutto,
creando il nostro destino.
Ti ricordo da sempre e continuerò a ricordarti finché l’universo cesserà di esistere, se cesserà di esistere,
nessuno si ricorderà di noi
ma noi ci ricorderemo per sempre.”
Francesco Lavinia
Piove
Piove
sono qui,
sola,
seduta sull'erba bagnata.
è notte fonda.
non c'è nessuno.
la città è lontana,
i rumori sono lontani.
la notte è alta,
la luna e le stelle sono sparite.
è tutto buio,
spoglio:
silenzioso.
raramente sento il verso di un gufo e,
nella mia testa,
rimbombano i pensieri.
l'erba è bagnata,
gli alberi sono spogli,
gli animali cercano riparo.
piove.
Julia Yasmin Casalese
Ore, d’Autunno
“Come tramuta
l’odore di bruciato in
petricore
quando è serrata la sera
e piove.
Non ha
che un’aria di perla
questa terra, in
tremore,
che adduce i suoi frutti.
Autunno, anziano
pastore:
tue le speranze,
tuoi i lutti.”
Edoardo Cicciarelli
Noto!
“Noto, con grande dispiacere e amarezza, la mancanza di una delle virtù più significative ed essenziali per vivere bene in questo mondo malato: EMPATIA.
I miei occhi e il mio animo sono, ogni giorno, sempre più delusi da questa grave mancanza di empatia tra esseri umani... Quella fondamentale e sacra immedesimazione tra spiriti e anime di esseri umani, che rende tutto più sereno.
La domanda è: "Noi tutti siamo complessi esseri umani fatti di miliardi di sentimenti ed emozioni, oppure siamo delle semplici e banali macchine?".
Noi siamo molto di più!
Noi possiamo riaccendere questo mondo spento!
Il mondo senza empatia è un mondo morto... Facciamolo vivere!
Noi possiamo!”
Francesco Testa
Rimpianti
Sceglie il cuore o il cervello?
Nessuno l'ha mai del tutto decifrato.
Rimpianto o rimorso?
È un filo tirato.
Il pendolo oscilla
e il tempo è passato,
sprecato tra il decider se è meglio
cogliere il momento o vivere le passato.
Ludovica Carugo
Da foru la chiesa
'Na femmuna da foru la chiesa parleva cu 'n'atra femmuna, i dicevanu,
ch'era bella la madonna paru che d'allocu 'ncima agli altare ti sta a guardà i ti vo dicia ca cosa.
È bella, cu la faccia serena i gli occhi doci doci abbraccianu tutti chigli che la vannu a truvua.
A mani a fiumu da tutti gli paesi la cunuscunu tutti a chieda le grazie purchè sola essa po' fa le cose impossibili, essa allonga le mani a raccolla tutti gli duluri della gente che la prega.
Da foru la chiesa la gente steva asputta la madonna degli fiumu.
TRADUZIONE
Fuori la chiesa
una donna fuori la chiesa parlava con un'altra donna e dicevano,
che era bella la madonna sembrava che da sopra all'altare ti sta a guardare e ti vuole dire qualcosa.
È bella, con la faccia serena e gli occhi dolci dolci abbracciano tutti quelli che la vanno a trovare.
Sulla riva del fiume da tutti i paesi la conoscono tutti a chiedere le grazie perchè solo lei può fare le cose impossibili, lei allunga le mani a raccogliere tutti i dolori della gente che la prega.
Fuori la chiesa la gente stava aspettando la madonna del fiume.
Sara Mastrogiacomo
Sai, siamo umani
“sai, proviamo affetto verso
il nostro intelletto, e il dolore
che ci consuma è solo ulteriore
motivo di orgoglio che coviamo segretamente.
Viviamo per scrivere e scriviamo
solo se dentro moriamo, quindi
che senso ha scrivere se lo facciamo
solo quando stiamo male?
Ci ho pensato spesso, e ho smesso
di scrivere così di frequente che
i miei testi sono singhiozzi dei miei momenti,
ma come una droga senziente
continuo a ricadere nella mia mente,
fuggire nei miei antri isolati
solo per capire i miei sogni meno acclamati
C'è spesso desiderio di tornare
al passato, a come eravamo, a cosa è stato,
fare passi da gambero con lo sguardo spalancato
solo per vedersi il futuro diventare anteriore,
ma sai che penso di questi tempi:
tra i pianti, i gemiti, i lamenti
siamo solo umani in lotta con momenti intimi
per superare incertezze intrinseche da eoni”
Andrea Stella