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Tutta la verità sul killer dell’estate: la congestione

  • Riccardo Ciotoli
  • 25 nov 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Cosa si nasconde dietro il (falso) mito della congestione e qual è la sua causa-effetto reale?


Ogni estate i bambini di tutta Italia rimembrano ed apprendono, con rammarico, una delle esperienze più vivide ed accigliate delle loro meravigliose giornate estive. Immaginiamo un primo pomeriggio in una torrida estate. Dopo aver pranzato in spiaggia, la sabbia rovente e il clima canicolare generano, in ogni bambino, l'ardente desiderio di catapultarsi nell'attrattivo e fresco mare. Quando improvvisamente, questi ultimi vengono travolti dalla truce frase paternale : "non farti il bagno dopo mangiato che ti viene la congestione!” L’Italia, in effetti, vanta un “primato mondiale” nel temere l’annegamento a causa di questa patologia, il cui rimedio, dopo aver mangiato, consisterebbe nell’attendere tre ore prima di fare il bagno. Con uno smisurato alone di terrore, questa credenza si è diffusa durante le varie generazioni come un vero e proprio postulato, una regola indimostrata la cui validità si ammette a priori. Ma quanto di ciò che viene riferito si avvicina alla realtà?


Esaminando i testi di fisiopatologia medica, subito si viene delusi nello scoprire che con il termine "congestione" si intende l'aumento del volume sanguigno all'interno di un tessuto e questo “ristagno di liquidi” è sintomo di uno scompenso cardiaco. Si evince perciò che l'utilizzo del termine "congestione" è improprio. Difatti, nessun testo medico ammette e menziona questo termine nel modo in cui ogni famiglia italiana lo descrive. Il termine esatto di questa patologia è “sindrome da idrocuzione”. Termine che proviene dalla lingua inglese “hydro-execution” (tradotto in italiano: “uccisione nell’acqua”). Tuttavia anche questa patologia non è riuscita a sottrarsi alla disinformazione. Pochissimi anni fa, esattamente il 9 luglio 2020, è stato diffuso un post per scopi propagandistici sul social network “Facebook”. Il profilo in questione appartiene ad un’associazione di volontariato Onlus. In questo post (oramai confutato) la patologia viene illustrata in modo molto superfluo e semanticamente errato.


Attraverso un’intervista, il dott. Riccardo Ristori, medico del 118 di Livorno ed esperto nell’annegamento, illustra l’inaspettato rapporto causa-effetto della “sindrome da idrocuzione” gettando nuova luce sulla questione. Secondo il dott. Ristori la “sindrome da idrocuzione” è definita, in molti libri di medicina, come una sincope (svenimento) da immersione rapida in acqua fredda che può portare ad arresto cardiorespiratorio e annegamento. Riguardo la causa, prosegue Ristori, quello che succede realmente è definito nel termine “shock da freddo” (in inglese cold shock) Questa tipologia di shock può essere innescata tramite l’ attivazione del nervo trigemino, l’immersione deve essere accidentale, avvenire di faccia e l’acqua deve essere al di sotto dei 10 gradi °C - anche se è più inducibile in acque con temperature al di sotto dei 5 gradi °C - ma non è mai stato correlato a elevate temperature corporee e ambientali. Si desume perciò che, come molte leggende metropolitane, anche il fenomeno della "congestione”, con 3 ore di noia annesse è un falso mito. Pian piano iniziamo a chiederci quanto, della mole di cose che conosciamo, ci sia di vero e quanto siano degno di essere osservato nuovamente sotto la giusta lente.

Con il tempo si cresce abbandonando i giochi e gli inutili svaghi, concentrando l’attenzione sul nostro futuro, sviluppando un pensiero critico. Esattamente in questo momento bisogna fare una scelta, bisogna decidere se portare con noi quest'antico sistema di credenze oppure emanciparci da esse una volta per tutte.


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