In piedi, Signori, davanti ad una Donna!
- Francesca Mandatori
- 25 nov 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Nel mese di novembre ricorre la giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, da sempre, tematica di grande attualità e urgenza.
Fin dai tempi più antichi, la figura della donna ha assunto un ruolo di inferiorità rispetto alla figura dell’uomo-padrone che esercita su quest’ultima il pieno controllo, rendendola un oggetto inanimato di sua proprietà.

La lotta per contrastare la violenza di genere, oltre ad essere una questione di civiltà e di osservanza dei diritti umani, si configura anche come una vera e propria questione sociale, poiché influenza trasversalmente il benessere sociale e culturale dell’intera popolazione.
Per tale motivo è stata designata una data, quella del 25 novembre, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere, per sottolineare che tale fenomeno viene troppo spesso colpevolmente sottovalutato.
Il meccanismo che ne scaturisce viene percepito soltanto come un’immagine offuscata, questo perché la violenza, generalmente, avviene all’interno dell’ambito privato dei rapporti familiari e affettivi, spesso non si riconosce la gravità dei contorni e dei contenuti di essa anche perché la comunicazione e l’informazione mediatica generano percezioni distorte della realtà.
Essenziale è educare all’Amore, inteso come sentimento puro, sincero e fedele. Ad un’amore che ripudia ogni forma di violenza fisica e verbale.
Concludo dedicando a tutte le Donne parole di conforto con la speranza che possano accarezzare l’anima di ogni vittima di abusi ed umiliazioni, da parte di chi avrebbe dovuto amarle, proteggerle e rispettarle in quanto esseri umani.
Spero che queste parole possano bussare al cuore di tutti e che consolino l’anima delle vittime. Credo fermamente nel potere delle parole come manifestazione di amore, parole di solidarietà, parole come strumento per raccontare, parole che consentono di denunciare per ricominciare a vivere.
Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi, Signori, davanti ad una Donna.
E non bastasse questo, inchinatevi ogni volta che vi guarda l’anima,
perché Lei la sa vedere,
perché Lei sa farla cantare.
In piedi, Signori, ogni volta che vi accarezza una mano,
ogni volta che vi asciuga le lacrime come foste i suoi figli,
e quando vi aspetta, anche se Lei vorrebbe correre.
In piedi, sempre in piedi, miei Signori,
quando entra nella stanza e suona l’amore
e quando vi nasconde il dolore e la solitudine
e il bisogno terribile di essere amata.
Non provate ad allungare la vostra mano per aiutarla quando Lei crolla sotto il peso del mondo
Non ha bisogno della vostra compassione.
Ha bisogno che voi vi sediate in terra vicino a Lei
e che aspettiate che il cuore calmi il battito, che la paura scompaia,
che tutto il mondo riprenda a girare tranquillo.
E sarà sempre Lei ad alzarsi per prima
e a darvi la mano per tirarvi su in modo da avvicinarvi al cielo,
in quel cielo alto dove la sua anima vive
e da dove,
Signori,
non la strapperete mai.
-W.Shakespeare
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