I social: quanto hanno influenzato la nostra vita?

2020.

L'anno del lockdown.

L'anno del virus.

L'anno in cui parlavamo solamente attraverso un dispositivo elettronico.

Fu questo il periodo in cui anche i più anziani impararono ad usare un cellulare.

Furono i mesi più difficili, più duri, per tutti noi.

I mesi in cui eravamo soli, isolati da tutti e mancanti di contatto fisico, di abbracci.

Non potevamo stare con i nostri nonni, i nostri amici e, qualcuno, nemmeno con i genitori.

Proprio per questo, furono i social a salvarci in quel momento di solitudine.

Meet, WhatsApp, Messanger, Telegram, Istangram, Tik Tok spopolarono anche per le persone più grandi.

In un modo o nell'altro, tutti riuscimmo a "comunicare", anche se con difficoltà.

Eravamo sempre fissi su quel cellulare, non potevamo fare altro.

Volevamo parlare con un amico? Videochiamata su WhatsApp.

Volevamo scrivere un saluto ai nostri nonni? Messaggio.

Non potevamo uscire di casa, non potevamo stare con i nostri cari, ecco perché ci rifugiammo nei social.

Furono una svolta, ma allo stesso tempo una grande "piega" nella società odierna.

Oggi, uscendo, vedremo solamente delle bambine, per strada, a fare i Tik Tok.

Vedremo dei ragazzini che parlano via WhatsApp anche se sono a due metri di distanza.

Tutti noi siamo diventati timidi, e forse anche fragili, perché non abbiamo più il coraggio di dirci le cose in faccia.

Non abbiamo il coraggio di fare un complimento ad un'altra persona, di dichiararci al ragazzo o alla ragazza che ci piace: saremo tutti più bravi a farlo in chat.

Ormai, viviamo nel mondo in cui la tecnologia ha preso il sopravvento...e questo ha avuto sia risvolti positivi, che negativi.

Basti pensare a come siamo diventati soprattutto noi adolescenti.

Pieni di insicurezze e paure, paranoie e irascibilità.

Torniamo con i piedi a terra, torniamo ad essere socievoli.

Cogliamo l'attimo.